Forse EXPO non è stata solo una grandissima e ben studiata operazione di marketing.
Forse non è stato solo appalti truccati, corruzione e scandali prima ancora che iniziasse- a proposito dove sono finite tutte quelle polemiche che hanno fatto arrabbiare tutti?!
Forse EXPO è veramente l’occasione per far ripartire una città e la sua gente.
Forse EXPO può veramente simboleggiare quel punto di riferimento per un cambiamento concreto.
Queste 25 tonnellate di cibo recuperato sono decisamente un bel messaggio.
Il fatto che EXPO possa aprire le sue porte anche a chi non può direttamente entrare e ammirare la sua immensità è un sintomo di voglia di riscatto, d’intelligenza e di voglia di coinvolgere proprio tutti.
Sarebbe stato bello estendere l’invito anche a piccole realtà per dare a molti l’opportunità di imparare qualcosa da questa grande fiera dell’abbondanza. Ma l’esperienza di Caritas e Banco Alimentare hanno saputo dare un concreto e deciso impatto alla questione, dimostrando, come sempre d’altronde, grande concretezza ed efficienza. Recuperare questi alimenti e ridistribuirli ai propri centri non è nulla di nuovo, ma è sempre qualcosa di bello e soprattutto giusto… e anche buono!
È proprio vero che alla fine le cose basta volerle.
È Molto bello pensare che EXPO sia stata anche l’occasione per pensare più in grande, e non solo a questi 5 mesi. È bello sapere che un sindaco voglia riscattare la sua città cercando di migliorarla rendendola più consapevole e più cosciente. Oltre che più partecipe nelle sue dinamiche. Queste Food Policy che a livello internazionale vogliono provare a cambiare sistemi e meccanismi che possono sembrare ormai arrugginiti e difficilmente rimpiazzabili. Vogliono portare innovazione e concretezza su tematiche che devono diventare di consumo quotidiano. Cambiare è bello. Ancor di più se possiamo sceglie come e soprattutto perché.
Questo progetto non consentirà solo di mappare e sviscerare il sistema alimentare di una metropoli che conta quasi un milione e mezzo di abitanti, ma darà la possibilità a tutti, esperti e non, di far sentire la propria voce, di dire cosa pensano e come cambierebbero cosa.
Speriamo poi che ci sia l’intelligenza e la volontà di coinvolgere anche realtà come la nostra, per provare ad attuare e concretizzare quanto verrà ricercato e osservato.
Ancora una volta, vogliamo dare fiducia e ancora una volta vogliamo credere che si possano fare le cose come si deve, per migliorare sfruttando il potenziale di una cosa-EXPO- che non può e non devo essere fine a se stessa.
Forse è la volta buona… forse!
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